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Tempo di Natale: incarnazione e manifestazione

Teofilo in cammino
Pubblicato da in Tempi liturgici ·
Tags: nataleincarnazionemanifestazionetempoliturgia
 

Il tempo liturgico del di Natale va dal 25 dicembre alla festa del Battesimo del Signore, che ricorre la domenica dopo l’Epifania, quest’anno il 12 gennaio. È un tempo liturgico da sempre molto sentito e ricco di tradizioni popolari. È il tempo in cui anche lo spazio si riempie di atmosfera natalizia: non solo nelle chiese, ma anche nelle case e nelle strade delle città. Certo, queste espressioni esteriori sono belle e affascinanti, ma non possono prendere il posto di un atteggiamento che deve essere prima di tutto interiore e personale.

Appartengono al tempo di Natale i giorni che intercorrono tra le due «feste» principali che lo racchiudono e che esprimono il mistero celebrato: il Natale del Signore e la sua Epifania. Esse sono legate da un rapporto strettissimo, ed in qualche modo, si illuminano vicendevolmente, arrivando a svelare il grande mistero dell’incarnazione e della manifestazione del Signore.

Storicamente però queste due feste hanno un’origine diversa: il Natale nasce in Occidente, mentre l’Epifania in Oriente. Un influsso reciproco porta, successivamente, alla celebrazione di entrambe le feste sia a Costantinopoli che a Roma, mantenendo però le differenti sottolineature che le due tradizioni attribuivano all’una e all’altra.

Per cogliere l’autentico significato della celebrazione del tempo di Natale occorre fare attenzione a non separare le due dimensioni di cui Natività ed Epifania sono portatrici, ma a tenerle strettamente unite tra di loro.

Le feste del tempo di Natale nascono intorno al solstizio d’inverno. Questa collocazione non è casuale. Nei testi liturgici troviamo spesso dei riferimenti al tema della luce che viene a essere l’elemento simbolico principale per esprimere il «mistero della salvezza» che la Chiesa celebra in questo tempo.

È opinione diffusa che la celebrazione della nascita del Signore sia stata fissata a fine dicembre per imprimere una valenza cristiana alla festa pagana del «Sol invictus».

Al centro della celebrazione del Natale-Epifania sta l’evento storico dell’incarnazione del Verbo. Ma non si tratta di una semplice commemorazione di un fatto storico del passato. Infatti, radicandosi in un evento fondante, per sua natura, avvenuto una volta per tutte e irripetibile, la Chiesa «oggi» celebra l’unione dell’umanità con la divinità che si è realizzata nell’incarnazione del Verbo e che «oggi» continua ad attuarsi nella vita dei credenti.

Nella liturgia del Natale troviamo molti testi liturgici che vanno in questa direzione e che dovrebbero realmente plasmare la nostra preghiera in questi giorni. Nella colletta della celebrazione eucaristica «della notte» la Chiesa prega: «O Dio, che hai illuminato questa santissima notte con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo, concedi a noi, che sulla terra lo contempliamo nei suoi misteri, di partecipare alla sua gloria nel cielo». Nel testo si chiede, come frutto della celebrazione del Natale, che la Chiesa possa aver parte della stessa vita di Cristo.

Buon cammino.



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